Cervidi
I Cervidi (Cervidae) costituiscono una famiglia di mammiferi artiodattili, molti dei quali sono noti con il nome volgare di cervi.
L'areale naturale dei cervidi comprende tutta l'Europa, dal Mediterraneo alla Lapponia, praticamente tutta l'Asia, dall'Indonesia alla Siberia, e le due Americhe. In Africa invece l'areale originario dei cervidi era limitato a una striscia a nord del Sahara.
In Oceania i cervidi erano assenti prima dell'introduzione da parte dell'uomo. Oggi sono presenti tanto in Australia (sei specie introdotte a partire dal XIX secolo) quanto in Nuova Zelanda.
Particolarità dei cervidi è di essere dotati di palchi, strutture ossee a rinnovo annuale (raramente in alcune specie si possono registrare più cambi in un anno) analoghe e non omologhe alle "corna" propriamente dette. Nella renna, i palchi sono presenti in entrambi i sessi, nelle altre specie normalmente ciò non avviene; In alcune specie inoltre i palchi sono assenti (come nel cervo d'acqua cinese Hydropotes inermis).
I cervidi sono gli ultimi grandi ruminanti selvaggi delle regioni temperate. Ne esistono 43 specie ripartite in 17 generi.
L’origine della famiglia dei cervidi risale all'Oligocene, circa 25 milioni di anni fa. In quel periodo erano numerose le famiglie di piccoli ruminanti primitivi che vivevano in Europa, Asia e Nordamerica. Tra queste, la famiglia dei moschidi (Moschidae) e dei paleomericidi (Palaeomerycidae) sembrerebbero quelle più strettamente imparentate con i cervi.
I primi veri cervi, del Miocene inferiore (20 milioni di anni fa), si rinvengono in Asia e in Europa, e appartengono alla tribù dei Muntiacini , rappresentata attualmente dai muntjak. Forme come Lagomeryx e Procervulus erano dotate di palchi estremamente semplici, e le loro dimensioni erano molto modeste. Generi successivi come Dicrocerus, del medio e tardo Miocene, svilupparono palchi e dimensioni, ma fu solo con la comparsa dei primi rappresentanti della tribù Cervini che questi animali assunsero un aspetto simile alle specie attuali più conosciute.
Pliocervus del Miocene superiore di Europa e Asia è un buon candidato all’origine dei cervi attuali, e lo stesso genere Cervus è di poco posteriore (Pliocene inferiore, circa 5 milioni di anni fa). I daini (genere Dama) esistono dal Pleistocene inferiore (1,8 milioni di anni fa). La tribù dei cervini comprende anche forme estinte dai palchi eccezionalmente ramificati (Eucladoceros, Croizetoceros), mentre i megacerini, di cui fa parte il ben noto cervo delle torbiere (Megaloceros giganteus), comprendono i più grandi cervi mai esistiti, con palchi che sfioravano i 4 metri di larghezza. Alcuni cervi megaceri raggiunsero le isole del Mediterraneo, dove diedero origine a forme nane nel corso del Pleistocene (Candiacervus).
La sottofamiglia dei capreolini (Capreolinae), che comprende i cervi americani, le alci, le renne e i caprioli, comparve nel Miocene superiore con il genere Procapreolus, affine ai caprioli attuali. In particolare si pensa che i cervidi americani si siano differenziati circa 5 milioni di anni fa nelle foreste del Nordamerica e della Siberia. Il ceppo delle alci, nel Pleistocene, diede origine al gigantesco Cervalces, mentre le renne esistono almeno dal Pleistocene inferiore in Asia, da dove migrarono in Nordamerica. Quest’ultimo continente fu terra di conquista, qualche milione di anni prima, anche dei cosiddetti cervi americani: il genere attuale Odocoileus è conosciuto a partire dal Pliocene inferiore. Appena riformatosi, l’istmo di Panama permise il passaggio dei cervi in Sudamerica, dove proliferarono nel Pleistocene (Morenelaphus, Antifer) e sono ancora presenti con forme tipiche (Blastocerus, Ozotoceros) o aberranti (Pudu).